Vieni a trovarci a Via Michelangelo Schipa 15, Napoli
di Fortunato Calvino
con Francesco Barra, Elena Fattorusso, Francesca Morgante
regia Stefano Ariota
Teatro Sannazaro, Napoli
- Lunedì 12 febbraio, ore 21:00
- Martedì 13 febbraio, ore 21:00
- Mercoledì 14 febbraio, ore 21:00
Geltrude è una storia senza fine, una tragedia che come un filo, dapprima si dipana sviscerando i segmenti di una evidente solitudine che spinge la protagonista a rifiutare il mondo a cui sembra appartenere, per poi rinnovarsi su se stesso un intrigo di segreti appena accennati e che permettono la nascita di immagini e ricordi che appaiono come figure reali e non come proiezione dell’inconscio, fino a ricondurre la storia stessa al punto di partenza e pronta a ricominciare come un replay infinito. Geltrude è l’autrice di se, del mondo che perennemente la circonda, tesse tele in cui restano invischiati i suoi stessi ricordi e le sue paure, da’ voce a personaggi “veri” e “fantastici”, costruisce per se e per gli altri storie verosimili attorniandosi di una moltitudine apparente. Da vita alla sorella Anna, polo dialettico, eterno contrario con cui dialogare, voce di dentro che le permette di esternare, senza farli propri, i dubbi, senza esitare a cancellare la presenza nel momento in cui Anna diventa eccessiva nel giudizio e sembra di prendere troppo spazio nell’intimo mondo di Geltrude. Permette la nascita e la morte di Aldo/Pietro, fratello/amante o ennesima evanescente figura proveniente dall’accesa fantasia della protagonista, con cui tesse un intrigante e rapporto amoroso che raggiunto il punto di non ritorno si spezza come un sogno interrotto. Ipocrisia, crudeltà, dolore e paura, questi i sentimenti che animano questa piece dove il passato è vissuto come l’unico mondo in cui vale la pena rifugiarsi e la finzione, intesa nel senso della messa in scena viene in soccorso alla vita vestendola di sogni. In questa pièce, che si colloca in un filone comunemente definito “teatro nel teatro ” acquista grande importanza il gioco tra’ realtà e finzione vissuto come espediente per dar senso alla vita. Geltrude vive sola rifiutando un mondo dopo un amore finito il cui fantasma viene a vivificare un quotidiano altrimenti inaccettabile, che l’ha profondamente mutata lasciando in lei un sordo rancore. La messa in scena nel metateatro evidenziano registicamente finzione e la realtà che l’autore ha dettagliatamente manifestato nel testo. Stefano Ariota che firma la regia ha dato valore alla forza che viene dalla personalità dei personaggi dipingendo il contesto scenico con la presenza del colore tufo per rafforzare la Napoletanita’ che vivono i tre personaggi.
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Dettagli dell'evento
- Lunedì 12 Febbraio 2024 - 21:00Teatro Sannazaro
- Martedì 13 Febbraio 2024 - 21:00Teatro Sannazaro
- Mercoledì 14 Febbraio 2024 - 18:00Teatro Sannazaro